Il senso della Luce. 
Viaggio fotografico nel centro Sicilia





Anno 2020. «Il senso della luce, viaggio fotografico nel centro Sicilia» è il titolo di un libro di Giuseppe Calascibetta, recentemente dato alle stampe. Un progetto che nasce dall’esigenza primaria di raccontare le emozioni e il modo di vedere il paesaggio dall’entroterra siciliano con le sue diverse sfumature di luce e colore che cambiano nel corso della giornata e delle stagioni. Un viaggio da Riesi a Licata e Gela, immerso nelle valli, nei fiumi, nelle miniere, nei casolari dismessi e nei volti di questa nostra madre terra.
«È una sorta di diario di viaggio – dice l’autore – che non racconta una realtà oggettiva. Mostra, invece, come l’ho immaginata e vissuta emozionalmente per dare luce a una nuova realtà».
L’autore spazia fotografia di paesaggio naturale al reportage fino ad arrivare al paesaggio urbano e notturno.
«Tutto questo – racconta – per dare un certo dinamismo al racconto fotografico e soddisfare i gusti artistici più svariati del lettore. Una sorta di silent book che può essere divorato con gli occhi percependo ogni sfumatura di colore, di luci e di ombre, contrasti a parole non dette. Si assiste a un graduale passaggio da una fotografia puramente documentarista ed antropologica, ad una fotografia che punta al paesaggio surrealista».
«Per realizzare questo progetto fotografico ho deciso volutamente di utilizzare uno smartphone, piuttosto che una reflex. Un’idea che mi è stata suggerita dal professor Attilio Gerbino, nel gennaio 2019, dopo un viaggio ad Agrigento. Mi raccontò di come esistono fotografi del National Geographic e della Magnum che realizzano i loro reportage nelle zone di guerra attraverso l’utilizzo di un cellulare. E fu un’ispirazione».
A inizio volume è pubblicata la prefazione di Andrea Bartoli.
«In inglese – scrive il mecenate d’arte – dicono the gift per indicare qualcuno dotato di un talento naturale. Nel caso di Giuseppe il dono è quella sensibilità di cogliere un momento, un frammento di poesia del paesaggio e immortalarlo in una fotografia. Amore per la propria terra, per le tradizioni, per le Persone che incarnano quelle tradizioni sono alcuni dei tratti più interessanti di questo progetto fotografico».
«Voglio ringraziare – dice l’autore – Salvatore Chiantia che ha promosso e creduto in questo progetto editoriale volto alla valorizzazione dei paesaggi e dei luoghi del territorio di Riesi. Ringrazio Andrea Bartoli per le sue parole di incoraggiamento a seguire e coltivare la passione e l’anima della fotografia. E ringrazio Attilio Gerbino per avermi dato l’idea e lo spunto per realizzare questo progetto editoriale».

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