L'arte violenta la realtà
Bisogna fotografare quello che si pensa, non quello che si vede. Si scatta con la mente, non con le dita. Le immagini sono un’emanazione del fotografo, traducono in un linguaggio universalmente comprensibile la sua interpretazione del mondo. Con “immagini” non intendo le illustrazioni. Per quanto l’ennesima veduta di Venezia possa essere perfetta (con la luce giusta, il contrasto giusto, i colori giusti), rimarrà sterile e muta se il suo autore non è stato prima disposto a scendere nelle proprie viscere e a scoprire cosa, di sé, intende comunicare. Bando alle cartoline, sto parlando di fotografie, una forma d’arte. L’artista non ritrae la realtà: la possiede, la “violenta” per piegarla al suo pensiero. Interpretandola, crea un mondo.
(Cit. Franco Fontana, Fotografia creativa, Mondadori Editore)
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