Fotografia Moderna. Humans of photography

 


Giuseppe Calascibetta: Humans of Photography

Giuseppe Calascibetta fotografo

Chi sei?

Mi chiamo Giuseppe Calascibetta. Sono nato a Mazzarino e abito a Riesi.

Quando hai iniziato a fotografare e cosa ti ha spinto?

All’età di 8 anni i miei genitori mi regalarono una macchina fotografica compatta a rullino per fotografare i paesaggi e il territorio che mi circondava. Nel 2009 partii come volontario della Protezione Civile di Riesi per il terremoto dell’Aquila e fui assegnato al campo di Torninaparte. Munito di una compatta digitale iniziai a fotografare la vita quotidiana nella tendopoli e in più andai all’Aquila per fotografare le rovine della città. Nel 2011 scrissi il saggio storico La miniera Trabia Tallarità e utilizzai la fotografia per raccontare i ruderi di questa zolfara in stato di abbandono. Utilizzavo la fotografia principalmente per raccontare e studiare in maniera antropologico il mio territorio attraverso il paesaggio e le feste folkloristiche .  Nel 2013 mi avvicinai alla fotografia ritrattistica grazie al fotografo Giò Calascibetta, insegnandomi le basi del bianco e nero. Ho iniziato a perfezionarmi partecipando a svariati workshop di fotografia tenuti da svariati professionisti del ritratto fotografico e del paesaggio. Partecipo a un workshop tenuto dalla Canon a Caltanissetta e un altro organizzato dalla NIKON a Catania. Continuo a studiare da autodidatta fino a quando nel 2021 la mia foto La Ballerina del tempo è stata pubblicata sul catalogo d’arte L’Arte in Quarantena edito da Mondadori e TGCOM 24; ed è apparsa sul programma Mattino Cinque di Canale 5. In più altre due foto sono state pubblicata su Storica del National Geographic. In seguito ho ottenuto il Premio Dante Alighieri e una mia foto è stata esposta a Firenze alla presenza del critico d’arte Angelo Crespi.

Qual è il tuo genere fotografico e perché hai scelto proprio questo?

Sono innamorato del ritratto fotografico perché mi piace comunicare e raccontare attraverso i volti: le storie e gli stati d’animo delle persone. Il ritratto come il paesaggio è un’esperienza emozionale introspettiva dove smetti di pensare e riflettere: inizi a percepire un senso di vuoto da riempire e subito esternare materializzandola con la luce, le ombre e sguardi. La fotografia ti permette di creare un alfabeto di metafore iconografiche proveniente da un tuo background culturale ed esperienziale che maturi con i tuoi occhi e la tua creatività. Un mezzo che molte volte ti permette di rischiare, perdere te stesso e ritrovarti in una nuova forma.

La tua attrezzatura fotografica?

Realizzo i miei scatti con la CANON 6D mark II e la Olimpus Pen EP5.

Che software utilizzi per la post-produzione?

Lavoro molto con Photoshop

Cosa vuoi trasmettere con la tua fotografia?

Con la fotografia voglio raccontare le continue mutazioni della realtà destabilizzata dal tempo utilizzando un mio lessico iconografico e usando le mie emozioni. Attraverso il ritratto voglio raccontare il valore dell’essere umano in tutte le sue sfumature, o almeno ci provo.

Sito internet: https://photobygiuseppecalascibetta.blogspot.com/

Facebook: https://www.facebook.com/GiuseppeCalascibettaPhoto

Istagram @giuseppecalascibettaphoto

Fonte: https://www.fotografiamoderna.it/giuseppe-calascibetta/

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