La Lega degli Zolfatari di Racalmuto.

                                          LEONARDO SCIASCIA . AD UN PAESE LASCIATO



Mi è riposo il ricordo dei tuoi giorni grigi,

delle tue vecchie case che strozzano strade,

della piazza grande piena di silenziosi uomini neri.

Tra questi uomini ho appreso grevi leggende

di terra e di zolfo, oscure storie squarciate

dalla tragica luce bianca dell’acetilene.

È l’acetilene della luna nelle notti calme,

nella piazza le chiese ingramagliate d’ombra;

e cupo il passo degli zolfatari, come se le strade

coprissero cavi sepolcri, profondi luoghi di morte.

Nell’alba, il cielo come un freddo timpano d’argento

a lungo vibrante delle prime voci; le case assiderate;

in ogni luogo la pena di una festa disfatta.

E i tramonti tra i salici, il fischio lungo dei treni;

il giorno che appassiva come un rosso geranio

nelle donne affacciate alla prora aerea del viale.

Una nave di malinconia apriva per me vele d’oro,

pietà ed amore trovavano antiche parole.











Commenti

Post più popolari