Tony Gentile



"Da giovane una delle motivazioni che mi aveva spinto a fare foto era stata la possibilità di sensibilizzare le coscienze. Avevo ricevuto quest’esempio da Letizia Battaglia e Franco Zecchin. Attraverso il lavoro di questi due fotografi avevo deciso da che parte stare, se dalla parte della mafia o da quella della legalità. Sono cresciuto in un contesto in cui la mafia ce l’avevo accanto alla porta di casa.

Muovendomi in questa direzione sapevo che dietro ogni omicidio che andavo a fotografare, così come ogni manifestazione, c’era un messaggio che potevo dare e che sarebbe servito a qualcun altro per farsi un’idea e capire, proprio com’era stato per me, da che parte stare".



Tony Gentile

Fonte: Il Manifesto













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