La mia esperienza al LURT di Riesi
La Summer School Lurt è stata un'ottima esperienza di rigenerazione del territorio ed anche un’ottima occasione per socializzare, scambiare punti di vista artistici e condividere le proprie esperienze umane. Il concetto di territorio non deve limitarsi ad indicare le risorse aziendali, le riserve naturali o i monumenti di attrazione turistica; esso deve inglobare il concetto di "essere umano" e includere così la discussione sulle sue abilita e il suo know how - che deve crescere attraverso una adeguata e organizzata condivisione sul territorio.
Infatti, durante il LURT ho conosciuto molte donne e uomini di Riesi che nel loro piccolo hanno dato un forte contributo personale al territorio; ma spesse volte sono voci non ascoltate, rimaste in silenzio per diversi anni. Ho avvertito nei cittadini di Riesi la voglia di raccontarsi; un esempio lampante è la storia della famiglia De Bilio che da diversi anni dà l’opportunità a chiunque desidera di visitare una grotta sotterranea risalente al 1600. Al suo interno ha realizzato un museo etnografico autofinanziandosi senza aver avuto aiuti economici o finanziari.
Poi ho scoperto la storia del Sig Luigi Chiantia che ha acquistato un’abitazione nel 2017 e all'interno vi ha trovato un mulino del grano dei primi del 1900 e ha deciso di preservarlo e ristrutturarlo piuttosto che distruggerlo, come poteva fare qualcun altro. Tutto questo è venuto alla luce grazie al Corso di cortometraggio tenuto da Samuele Wurtz .
Grazie al LURT, ho anche fatto delle scoperte nel mio "territorio interiore", specialmente durante il laboratorio di Diario di Viaggio tenuto dalla pittrice Linda Randazzo, che mi ha permesso di descrivere pienamente le mie emozioni sotto forma di fotografia e poesia eliminando quei blocchi emotivi causati dal pensiero dominante di pessimismo collettivo e di staticità sociale, che molto spesso spingono molti giovani ad abbondare il territorio.
A me piace vivere nel mio territorio, quello che non mi piace vivere è la cultura e la condotta poco morale che viene esercitata su se stessi e sugli altri. Per un breve periodo di tempo ho vissuto in provincia di Pordonene e ho notato come queste problematiche non sono presenti solo a Riesi, ma anche in questa provincia del Nord Italia e durante il LURT ho conosciuto ragazze e ragazzi provenienti da altre regioni d’Italia, e tutti mi dicono che hanno difficolta ad approcciarsi con il territorio e a far sentire la loro voce a causa della cultura depotenziante che vige nel territorio.
Questo confronto mi ha fatto capire che non è un problema solo del territorio Riesi ma è un problema culturale del territorio Italia che noi giovani non siamo ascoltati. Ecco perché sarebbe bello che il progetto LURT estendesse il calendario e la sua portata, così da permettere a ognuno di noi di creare un progetto sul territorio; confrontarsi con gli altri e diventare in questa maniera un' importante goccia sul mare del nostro territorio. Attraverso il LURT potremmo, ad esempio apprendere gli strumenti e il modo di ragionare funzionale per attuare un nostro progetto personale di cambiamento delle nostre città e della nostra vita personale.
Giuseppe Giancarlo Calascibetta
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